Maurizio Brucchi vuole «una città dove sia bello vivere»

TERAMO – Fa il pienone in via Scarselli il sindaco uscente Maurizio Brucchi per l’apertura della sua campagna elettorale, attorniano dal Governatore e due assessori regionali, Gatti e Di Dalmazio, il confermato ‘alleato’ Dodo Di Sabatino Martina e il presidente della Provincia Valter Catarra (c’era anche Ncd con Lanfranco Venturoni e Giandonato Morra indisposto ha inviato un sms di presenza per Fratelli d’Italia). Sotto la gigantografia con lo slogn "Io con Te – Per una città dove è bello vivere", al fianco di un muro dove chiunque è stato invitato a scrivere un pensiero, toni forti e decisi. E se Brucchi non poteva non affidarsi ai numeri della ‘sua’ consiliatura, ci hanno pensato Chiodi e Gatti a fare la sintesi di perchè il candidato sindaco del centrodestra chiede strada verso la riconferma a Palazzo di città: «Per manifesta capacità – ha sottolineato il Governatore – rispetto alla manifesta incapacità degli altri», oppure perchè «il voto a questo sindaco non è un voto di ribellione, nè emotivo, nè di simpatia, tantomeno di comicità quanto un voto di serietà per i nostri prossimi cinque anni, per il nostro presente e per il nostro futuro». Certo, quando Paolo Gatti lo ha anticipato nell’intervento affidandogli «una grande squadra di candidati, forse il meglio delle persone disponibili a Teramo per dare un contributo», e Dodo ha previsto una «scontata vittoria a queste elezioni, pensiamo piuttosto a quella tra cinque anni», Brucchi si è sentito fortemente responsabilizzato dal risultato che dovrà ottenere. Ma quello che ha illustrato poi in 20 minuti di libera arringa per lui costituiscono motivo più che ampio per ricevere consenso dal suo elettorato.
Il laboratorio dei giovani. E’ bianca la pagina del suo programma che riguarda le politiche giovanili. Le ha citate per ultime, volutamente per svelare la novità: la scriveranno i giovani della città, quelli tra i 18 e i 30 anni, che Brucchi ha invitato a venire da lui e discutere, indicare le emergenze e le necessità, proporre, progettare la Teramo a loro dimensione. «Dala prossima settimana raccoglieremo queste idee e le migliori dopo una valutazione saranno integrate nel mio programma eletttorale. Questa è la forza delle idee, delle idee dei giovani, perchè costruiscano la loro città di domani». 
Una città dove sia bello vivere. «Lo ha detto Mauro Di Dalmazio – ha aggiunto Brucchi -: Teramo deve essere una città in cui sia bello vivere. Aria pulita: da quando c’è il Lotto O le nostre centraline non hanno più rilevato sforamenti rispetto all’aria inquinata, sforamenti che prima erano costante; spazi verdi: faremo lavori alla Villa Comunale e al lungofiume: sì è vero qui siamo in ritardo ma ricordate che abbiamo subìto due alluvioni negli ultimi due anni; avremo due parchi-gioco nuovi di zecca entro il mese di maggio. Abbiamo dovuto trovare i soldi perchè non facciamo come a Giulianova dove si utilizzano i soldi della partecipata. A Teramo sarebbe crollata la città… Sicurezza: 42 telecamere perchè una città dove si vive bene è una città sicura; città riqualificata: entro l’estate partono i lavori del Corso San Giorgio con 3,750 milioni di euro. Potrei andare avanti, ma credo sia sufficiente».
Il bilancio. «Abbiamo affrontato una situazione di emergenza, minor gettito statale per la crisi, cinque anni di emergenza continua ma comunque siamo stati capaci di ridurre l’indebitamento di questo Comune dal 7 al 5%, siamo passati da 61 mlm del 2009 a 55 mln del 2013 ed è un risultato che nessuno ha ottenuto in Italia, anzi». In 5 anni Brucchi sottolinea di «non aver mai chiesto un mutuo, mai sforato il patto di stabilità e su 10 parametri imposti dal Governo per la solidità economico-finanziaria di un Comune, pur bastando il raggiungimento di almeno 5 noi ne abbiamo raggiunti sempre 10». Sulla spesa del personale, tanto , abbiamo ridotto da 14,271 milioni, 11,979 ridotta di 2,291 milioni di euro pari al 16%, c’erano 10 dirigenti, oggi ne sono 6. Auto blu: il Comune non l’ha più, il sindaco ha una bicicletta e una Smart di mia proprietà». 
Il sindaco dei due nastri del Lotto O: 150 tavoli permanenti con l’Anas. Vorrò essere ricordato come il sindaco che per due volte ha tagliato il nastro del Lotto O. Ho avuto gli stessi meriti di Sperandio e degli altri che mi hanno preceduto tranne Gianni Chiodi che non ci sono riusciti. La svolta è stato costringere l’Anas a spostarsi dall’Aquila a decidere con noi. E’ stata la carta vincente. Il Lotto O ha sovvertito la città, ha risolto il problema del traffico». 
Manutenzioni, rotonda ovale. «Sulle manutenzioni abbiamo sofferto, vi chiediamo pazienza per qualche buca in più. Avevamo un piano di asfalti per 500mila euro ma poi sono arrivati i problemi di chiusura di due scuole. Siamo l’unico Comune in Abruzzo a vincere un bando sull’amianto e sulla sicurezza. La rotonda ovale ce l’hanno tanto criticata ma ricordate quando quel tratto è stato chiuso dove arrivava la fila in via Flajani?».